"Madonne et Messeri ivi giunti", in questi giorni di festa lo nobilissimo Rione Rocca vuole farvi tornare indietro nel tempo e avvolgervi nelle particolari suggestioni che resero immortale il nostro Medioevo, facendovene gustare odori, colori, storie e sapori.
In un itinerario vario e suggestivo di ambienti e scorci di vita rivivrete la frenesia e il mistero dell'antico borgo, la potenza e il sentimento diffuso dalla morte, le passioni senza regole, la vita di fieri cavalieri e di dame silenziose, l'odore acre della penuria, i dogmi della fede e l'oscura presenza di ataviche superstizioni...
Lasciatevi dunque rapire dalla magia di antichi tempi e sarete anche voi, per una volta, abitanti della San Gemini medievale.

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Il Rione Rocca

Il Rione Rocca, il Rione “della parte di sopra” è costituito dalla parte di abitato posto verso il lato nord di San Gemini.

Fa parte del Rione Rocca il nucleo storico dell’abitato di San Gemini, quello racchiuso entro le antiche mura medioevali, che si estendevano dalla Portella (la più antica porta di San Gemini, posta lungo l’antico tracciato della Via Flaminia) alla Porta San Giovanni (o Porta Tuderte) ed a Porta Burgi (o Porta San Francesco).

Nel Medio Evo questa parte di città era divisa in due con trade: Sant'Egidio, che andava da Via della Rocca all'ex Monastero di Santa Caterina, e San Giovanni, che andava da Via del Tribunale a Porta San Giovanni.

Se la distinzione tra Rione Rocca e Rione Piazza, come noi oggi la conosciamo è un fatto recente, non lo è invece la suddivisione del territorio sangeminese.

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Ogni anno, nel periodo che va dall'ultima domenica di settembre per due settimane, San Gemini festeggia il suo Santo patrono con una serie di interessanti manifestazioni storico folkloristiche. Principali protagonisti di questi eventi sono i due rioni, la “Rocca” e la “Piazza”, che dividono il paese in una giocosa dimensione competitiva, viva da secoli, che li vede rivali a combattere nell’ambito di suggestive cerimonie: cortei che portano in mostra gli splendidi costumi del ‘400, compiono il giro dell’ intero centro per dare modo agli Araldi di leggere i “bandi” satireggianti fatti e persone del rione avverso. E ancora, rievocazioni di avvenimenti storici della cittadina, o spettacoli d’arte varia, sempre ambientati in epoca medioevale, rivivono a suscitare l’entusiasmo popolare. In tutto questo periodo il paese diventa una sublimazione d’armonia cromatica grazie al gioco di stendardi e bandiere che rappresentano i colori dei due rioni. Per l’occasione si inaugurano mostre artigianali, di pittura e di prodotti tipici umbri, senza contare il “colore” portato dalla riapertura delle caratteristiche “tabernae” rionali...